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La Voce e il Tempo 30/1/2022 – Attilio Piovano

“Per una volta lasciamo da parte la programmazione concertistica live per concentrare l’attenzione sulla musica registrata, segnalando tre cd davvero speciali, tra i molti giunti sulla scrivania negli ultimi mesi: vuoi per la loro rarità e ricercatezza, vuoi per la qualità delle incisioni stesse. In primis il pianoforte raffinato ed elegante di Massimiliano Genot ed Andrea Vigna-Taglianti posto al servizio delle opere del semi-sconosciuto Giuseppe Unia (1818-1871): un florilegio monografico realizzato per la prestigiosa Tactus, grazie alla rabdomantica intuizione di due navigati professionisti lodevolmente intenti a percorrere strade inedite, dedicato alla produzione di un musicista, invero minore, che a Torino dal 1841 fu pianista e didatta alla corte del Re di Sardegna.

Piemontese di nascita, ma cosmopolita per formazione (studiò a Vienna con Hummel), un «romantico in bilico tra Schubert e Leopardi» cui fu legato da parentela, Paolina Leopardi ne fu la cognata, Unia, morto forse a Recanati, compose oltre 200 lavori ‘salottieri’ di buona fattura dalle ascendenze stilistiche spesso riconoscibili (una lisztiana «Barcarole» ispirata al Lago d’Orta) e pur originali: dei quali il cd, di godibile ascolto, costituisce una significativa antologia. E allora Fantasie su temi d’opera, come s’usava (Verdi, Bellini, ma anche il raro Flotow), Notturni, brillanti e fatui fogli d’album accanto a pagine dense di pathos. Non solo, il cd è corredato da un corposo booklet, a firma dei due pianisti-studiosi, vera miniera per ricostruire un’epoca intera, i suoi gusti e lo spiccato orgoglio nazionale”.

Attilio PIOVANO